2019 September 07 WEDDING STORIES by Diego Taroni

Un giorno come tanti altri, in cui ricevo una telefonata da una sposa che ha visto le nostre foto e vuole assolutamente quelle foto. È vero, accade spesso di sentirci gli unici depositari di un certo tipo di immagine ordinata, pulita e con “quella luce” particolare ( scusate la presunzione ma è colpa delle spose ), ma non ci si abitua mai alle telefonate belle belle.
La sposa è molto in stile Photo27 e subito si percepisce che io quel giorno dovrò essere in quel castello, perché quando una sposa esprime quell’amore per le immagini con me ha già vinto. E perdere mi è dolcissimo in questi casi.
La location, già scelta da Tom Cruise, Tyron Power e Martin Scorsese, accarezzata dal lago di Bracciano quel giorno in splendida forma grazie ad un sole e ad un cielo che ha scaldato la mia Canon, si presenta subito in tutta la sua maestosità e la luce appena citata è esattamente quella che amiamo, perché è quasi il tramonto e hanno piazzato l’ovest esattamente là dove io avrei ordinato di metterlo.
Quindi lasciando fluire gli invitati nella zona ricevimento ci siamo dedicati ai nostri famosi 15 minuti in cui gli sposi diventano delle star, realizzando anche video con ausilio di un drone magicamente pilotato, per cogliere quei tagli di luce in tutti i modi possibili.
È sufficiente guardare le immagini realizzate per capire quanto gli sposi siano stati complici in quei pochi minuti, sufficienti però per realizzare ciò che Elisa chiedeva a gran voce, e che a maggior ragione io mi sentivo in dovere di produrre.
L’aperitivo in terrazza ci ha permesso di tirare il fiato dedicandoci al nostro amato reportage, esaltati per il lavoro svolto fino a quel momento. Incredibile la voglia di girare per i tavoli facendo vedere ciò che avevamo appena creato, utilizzando quella luce come noi sappiamo fare, creando quelle composizioni e, come nostra tradizione, avendo già in macchina scatti perfetti da mostrare agli sposi, genitori e amici.
Ebbene sì, ho ceduto. Ci sono momenti in cui non riesco proprio a nascondere le immagini, è più forte di me. Sicuramente chi ottiene belle foto solo dopo un lungo processo di post produzione non può avere quella tentazione feroce, ma neanche quella soddisfazione che ti gonfia come lo Zeppelin. Il cortile del castello è stato teatro del taglio torta e dei balli; momenti che ci hanno visto perderci tra gli invitati contagiati da quella voglia di festeggiare e di amare il bello di cui eravamo circondati.
Ricordo i lunghi respiri che hanno accompagnato la nostra uscita dalla location voltandoci indietro e osservando per l’ultima volta le luci e i colori che hanno esaltato quelle volte e quelle mura, non tralasciando noi, che una volta ancora ci siamo resi conto che la nostra è una missione, e la gioia di Elisa sarà la nostra gioia.